Se qualcuno di voi volesse lanciarsi nel magico mondo delle Fiat 500 d’epoca, questo è un pezzo che scrissi qualche tempo fa per un forum, e lo ripropongo.
Perché una 500 non è sempre bella come appare al primo sguardo, per cui se dopo averla cercata ne avete trovata una, non basatevi solo su delle foto, ma andate a vederla di persona perché conviene fare un esame vero e proprio del cinquino che abbiamo trovato dopo agognate ricerche…
La prima occhiata non è mai da considerarsi soddisfacente. Come dice il vecchio detto “stucco e pittura fan bella figura”; può capitare di trovare Fiat 500 molto belle esteticamente che però sotto sotto sono state rappezzate come meglio si poteva.
Per verificare una 500, bisogna innanzitutto verificare esternamente se vi siano incongruenze con il modello, come elementi di serie successive oppure motori non corrispondenti al modello (occhio che motore non corrispondente può portare a ritiro del libretto e collaudo).
Una delle prime cose da verificare è la zona del numero di telaio, che non presenti strani “rappezzi”. Può capitare talvolta che venga tagliato il numero di telaio da una macchina immatricolata ma da buttare, e “trapiantato” in una macchina sana ma senza documenti. Questa pratica è chiaramente illegale e potrebbe, nel caso si controlli accurati, potervi far passare brutti momenti.
Tornando alle parti di un esemplare in vendita è bene controllare: volante, modanature, coppe ruote, rivestimenti interni, fregi e scritte… sono questi infatti gli elementi che più spesso vengono sostituiti agli originali con particolari di serie diverse. L’ideale sarebbe trovare una 500 il più possibile rispondente alle specifiche della sua serie (non è poi così difficile), piuttosto che un esemplare restaurato a fantasia.
Insieme a questo primo check visivo è bene portare poi l’attenzione alle condizioni generali della carrozzeria, esame che poi dovrà essere più accurato. Il nemico principale è la ruggine che intacca con una certa facilità elementi anche importanti della carrozzeria; le zone da osservare con particolare attenzione sono i passa ruota, i sotto porta, il pianale sotto i sedili (fondamentale!) e il vano anteriore alloggio-batteria.
Per quanto riguarda la meccanica, la 500 ha pochi punti deboli. Diamo subito un’occhiata alla punzonatura del blocco motore, che deve riportare per ogni modello:
- per il modello D — sigla 110D.000,
- per i modelli F/L: 110F.000,
- per le R: 126A5.000; nelle R, oltre al motore maggiorato, cambia anche l’attacco sulla traversa che non porta più il tipico “braccetto” in alluminio, ma un elemento circolare fissato da un bullone.



Il motore della 500 è particolarmente sincero nel manifestare le sue condizioni: una pronta messa in moto è indice di efficienza generale di tutte le parti; è buona norma informarsi se l’esemplare in esame ha subito un intervento di revisione al motore o qualche lavoro importante. Saranno poi in ogni modo da controllare lo stato degli snodi dello sterzo, i giunti dei semiassi, la condizione della balestra, lo stato degli ammortizzatori. Non deve dare eccessiva preoccupazione la perdita sporadica di gocce d’olio, soprattutto dal cambio: è una caratteristica di tutte le 500. Una 500 non perde olio, marca il territorio!
Sarebbe davvero l’ideale, soprattutto se si acquista un esemplare in qualche officina, poter visionare la vettura sotto un ponte.
Un argomento spesso trascurato ma fondamentale durante le trattative di vecchi veicoli è l’esame dei documenti; bisogna richiedere di visionare il libretto ed accertarsi della rispondenza dei dati pubblicati con i numeri punzonati a telaio oltre a verificare che la vettura si trovi in regola o, peggio, radiata; nel caso di una radiazione bisogna mettere in conto le spese (ma soprattutto le seccature) di una nuova immatricolazione. Per non correre rischi prima dell’acquisto, è possibile richiedere a pagamento una visura al PRA (Pubblico Registro Automobilistico) fornendo il numero di targa della vettura per conoscerne l’esatto stato giuridico. Può essere anche fatta online sul sito dell’ACI al costo di 6,00€.
Se la vettura risultasse “radiata d’ufficio” è possibile re-iscriverla al Pubblico Registro Automobilistico (PRA) se d’interesse storico e collezionistico, sia nel caso sia stato radiato ai sensi della Legge n.53 del 28/2/1983, sia nel caso in cui il motivo è il mancato pagamento della tassa automobilistica (bollo auto) per tre anni consecutivi (art. 96 Codice della Strada). Questo conservando le targhe e i documenti originari.
Sono veicoli d’interesse storico e collezionistico, in base all’art. 60 del Codice della Strada, i veicoli iscritti nei registri Asi (Auto-Moto Club Storico Italiano), Storico Lancia, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo, Storico Fmi (Federazione Motociclistica Italiana).
Per effetto della re iscrizione al PRA del veicolo viene ripristinato l’obbligo di pagare la tassa automobilistica dal periodo in corso alla data della richiesta di re iscrizione, secondo le modalità previste dalle singole Regioni di residenza.
Ribadendo come siano preferibili quelle vetture nel complesso originali, sarebbe buona norma reperire un esemplare possibilmente con la targa anch’essa originale; in linea di massima le 500 di prima ed unica immatricolazione montano tutte la targa quadrata nera (Fig.4);
per le versioni D e precedenti (almeno fino al 1962) addirittura la targa quadrata nera in ferro (Fig. 5) (nel ’62 venne introdotta la targa di plastica per tutte le vetture).
Le ultimissime R (fine ’75) e la Giardiniera (fino al ’77) è possibile che adottino come prima targa originale quella riportante la sigla provinciale in arancio (introdotte nel ’76) (Fig. 6).
Fig.4 – Targa in plastica
Fig.5 – Targa in metallo
Fig.6 – Targa con provincia in arancio
Un’ultima parola sulle quotazioni. E’ davvero difficile stabilire il prezzo per una 500: varia da esemplare in esemplare e dipende da un’infinità di parametri (e qui ne sono stati elencati solo alcuni). In generale una vettura che non ha mai subito interventi di restauro, in buone condizioni generali e marciante, può valere sui 2.500/3.500 euro (ma non per le D e serie precedenti che hanno più valore e che possono talvolta farvi sborsare di base 3/4.000 euro per un modello non marciante).
Nella ricerca di un buon usato d’epoca, è comunque da rimarcare come siano davvero più apprezzabili i veicoli ben “conservati”, con gli inevitabili segni del tempo, piuttosto di orientarsi su una vettura rimessa totalmente a nuovo ma dall’aria decisamente asettica.
Per concludere, nella ricerca del proprio cinquino è anche possibile rivolgersi ad artigiani specializzati che provvedono dal reperimento di una 500 rottame al suo totale restauro: in questo caso, oltre ad un costo decisamente elevato (anche 6.000 euro e più), si perderebbe gran parte del piacere e della soddisfazione nel seguire la rinascita di una vetturetta che è ancora in grado di trasmettere impagabili emozioni a chi la guida.
Di solito ci si orienta sulle F (65/72), L (68/72) o R (72/75). La R è più recente ed adotta un motore maggiorato (594 cc), più robusto (soprattutto nei semiassi) in luogo dello storico 499,5 cc; la L è ancora la più diffusa, mentre la F viene preferita dai puristi (pur essendo meccanicamente, la F e L pressoché identiche). Un discorso a parte merita la Giardiniera che, nonostante la rarità (rapporto di circa 1:10 di esemplari costruiti rispetto alla berlina) spunta quotazioni appena poco più elevate, soprattutto se di ultima produzione Autobianchi, delle più comuni F/L/R.
PS: Non fatevi abbindolare da chi vi fa passare certi allestimenti come questi sotto scrivendo “Replica Abarth originale”. Seppur piacevoli esteticamente e rispondenti a gusti precisi e particolari del possessore, sono assolutamente anacronistiche e non associabili agli allestimenti Abarth originali.
Le Abarth originali stradali erano molto più sobrie di quanto si pensi,

Solo quella da corsa, qui sotto, erano estreme, ma appunto solo da pista.
E oggi un’Abarth originale è primo quasi introvabile…
secondo non vi basterebbero forse 40.000 €… 😉
complimenti , ben fatto
Bb